Spettacolo teatrale "La banalità del male"

Venerdì 19 gennaio 2024, le classi 5A LLE, 5B LL e 5A TUC, accompagnate dai proff. Bonafine, Croce, Orifici e Panzeri, si sono recate in mattinata al Centro Asteria di Milano
per assistere all'adattamento teatrale del saggio di Hannah Arendt "La Banalità del Male", di e con Paola Bigatto. Lo spettacolo è stato introdotto dal prof. Giuseppe Girgenti, docente di filosofia presso l’Università Vita-Saute San Raffaele di Milano, nonché segretario di due collane di filosofia dell'editore Bompiani.

Alcuni interrogativi hanno toccato subito la coscienza di tutti i presenti: queste storie cosa ci dicono oggi? Qual è il vero bene personale e comune? Chi è la persona libera oggi e cosa offusca(va) la coscienza, al punto da non saper più distinguere tra il bene e il male? A queste e altre domande, poste dal pubblico di ragazzi attenti e interessati, si è cercato di rispondere nell'intenso dibattito successivo al monologo. Ma veniamo al clou dello spettacolo.
11 aprile 1961: a Gerusalemme inizia il processo a Otto Adolf Eichmann, il tenente colonnello delle SS che durante il nazismo si occupò dell’organizzazione logistica dello sterminio. Hannah Arendt aveva seguito le centoquattordici udienze del processo, che si svolse a Gerusalemme. Nel 1963 dà alle stampe La banalità del male, dove raccoglie e rielabora gli articoli scritti per la rivista The New Yorker.

L’attrice e studiosa Paola Bigatto trasforma il saggio in una lezione, immaginando che Hannah Arendt, professoressa di filosofia politica all’università di Chicago nell’autunno del 1963,  consegni ai suoi allievi i temi filosofici e le notizie storiche  di cui è ricca "La Banalità del Male", insieme ai temi etici che caratterizzano il testo:  l’obbedienza come alibi di coloro che hanno di fatto appoggiato la scelta dello sterminio, la capacità di pensare come unico antidoto al male banale: la riflessione e la formazione di una coscienza etica amplificano la percezione della nostra libertà e della nostra possibilità di attuare il bene, oggi più che mai.